In questo articolo vedremo come allestire con facilità 4 tra gli schemi di luce più utilizzati per realizzare ritratti in studio e che si possono ottenere anche con l’utilizzo di 1 sola fonte luminosa.
Luce Butterfly
Tra i più noti ed utilizzati, lo schema luci butterfly si ottiene posizionando la luce frontalmente ad una altezza di circa 1 metro sopra l’altezza degli occhi e inclinata di circa 45°.
In questo modo si ottiene un’illuminazione del viso uniforme e si noterà la caratteristica ombra sotto il naso che ricorda la forma di una farfalla.
Se necessario sistema l’altezza del softbox con piccole regolazioni per gestire le dimensioni dell’ombra che non dovrà essere troppo grande per evitare di andare a toccare il labbro superiore.
È uno schema luci versatile, ma è particolarmente adatto a soggetti con visi magri e zigomi pronunciati e rende meno evidenti eventuali imperfezioni della pelle.


Luce Loop
Si può considerare una variante dello stile butterfly, la fonte di luce sempre orientata con angolo di circa 30-40° verso il soggetto, verrà spostata lateralmente con un angolo di circa 30-45° ed abbassata leggermente quasi fino all’altezza degli occhi.
Lo schema loop light prende il nome dall’ombra a cerchio che si forma lateralmente nell’area del naso opposta rispetto al punto luce.
Con questo stile luci illuminerai la maggior parte del volto e nel contempo aumenterai il senso di profondità del soggetto ritratto.


Luce Split
Tra i 4 schemi luce più utilizzati per i ritratti, la configurazione split light o a luce laterale, permette di ottenere il viso del soggetto diviso esattamente a metà, con un lato in ombra e l’altro illuminato dalla fonte luminosa.
Per ottenere questo stile è sufficiente posizionare la luce a 90 gradi lateralmente, a destra o a sinistra del soggetto, mantenedola circa alla stessa altezza.
Controlla come l’ombra cade sul soggetto a seconda della tipologia del viso e se necessario regola leggermente l’angolo del softbox in avanti o indietro fino ad ottenere la corretta divisione di luce ed ombra.
Questo genere di illuminazione è particolarmente indicata per creare scatti drammatici e cupe atmosfere, ma è possibile attenuare l’effetto posizionando una luce di riempimento di minore intensità in posizione opposta alla luce principale.


Luce Rembrandt
Lo schema luci alla Rembrandt prende il nome dal noto pittore olandese, solito adottare questo tipo di illuminazione nella composizione nei suoi ritratti.
La fonte luminosa andrà posizionata a 45° rispetto al soggetto ed in posizione più elevata rispetto all’altezza degli occhi.
Il soggetto se necessario dovrà ruotare leggermente posizionandosi con la parte più in ombra del viso verso la telecamera fino a a creare un triangolo di luce esattamente sotto l’occhio sulla stessa parte del viso rimasto in ombra.
Per un risultato ideale aggiusta la luce principale in modo che la base del triangolo non sia più larga dell’occhio e che l’altezza non risulti maggiore rispetto alla lunghezza del naso e se si dovessero creare troppe ombre sotto agli occhi, riducile allontanando leggermente la fonte luminosa dal soggetto.
La luce alla Rembrandt è un setup molto interessante perchè consente di ottenere ritratti naturali e dall’atmosfera intrigante.


bellissimi articoli, i concetti sono spiegati in modo chiarissimo, esaustivo e semplice..grazie. davvero utili.
Grazie a te Milena, è un vero piacere!